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Come puoi diminuire il consumo energetico della tua azienda?

    Da una parte, aumenta inesorabilmente la domanda di energia dai Paesi OCSE. Dall’altra, si riduce la disponibilità delle fonti energetiche tradizionali portando ad un aumento dei costi che si ripercuotono sui bilanci di aziende ed unità produttive.

    Come puoi diminuire il consumo energetico della tua azienda?

    Per ottimizzare i consumi energetici ed intervenire per l’efficientamento energetico aziendale, bisogna conoscere quando, dove e perché si consuma, quali comparti o condizioni determinano i costi in bolletta.

    Per gestire in modo strategico l’energia ed abbattere i costi, bisogna conoscere i profili di consumo di ogni comparto, essere in grado di monitorare i propri consumi, evitare gli sprechi.

    L’energia è uno degli impegni dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Che vede nel nostro paese la nascita del PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza.

    Gli impegni presi, vedono tutti i governi impegnati, su due fonti. Il primo, è quello dell’abbattimento del consumo errato delle energie. Dato da sistemi inefficienti o comportamenti errati.

    Il secondo è la sostituzione della modalità di produzione dell’energia, passando dai sistemi classici di provenienza a combustibile, verso l’idrogeno e le energie rinnovabili.

    Se vuoi approfondire le tematiche sui progetti volti alla transizione ecologica, puoi leggere l’articolo che trovi a questa pagina: Quanto sarà importante la transizione ecologica per le aziende?

    Come puoi diminuire il consumo energetico della tua azienda: consigli

    Molto spesso, i consumi energetici eccessivi sono dovuti all’utilizzo di impianti obsoleti, inefficienti oppure ad un’illuminazione non ottimale. Tutto questo si riflette sul conto energetico dell’azienda.

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    Puoi diminuire il consumo energetico della tua azienda e risparmiare grazie a semplici accorgimenti:

    • Gestisci la luce in modo corretto utilizzandola in base alle reali necessità, programmando le accensioni, spegnendo l’illuminazione in zone dove non serve (magari installando sensori di presenza nelle aree comuni o utilizzate saltuariamente per consentirne l’accensione solo quando qualcuno entra nell’area). Scegli lampade a LED;
    • Utilizza la luce naturale ed accendi gli impianti di illuminazione alla giusta intensità solo quando serve;
    • Ottimizza l’uso del termostato regolando la temperatura secondo le reali esigenze. Negli uffici ottimizza l’uso del climatizzatore e dei sistemi di riscaldamento. Abbassare la temperatura di un solo grado assicura un risparmio energetico del 6%;
    • Evita le dispersioni di calore ed accertati che i locali dispongano di un buon isolamento termico;
    • Di notte o nei periodi di chiusura, spegni le apparecchiature non utilizzate;
    • Effettua una regolare manutenzione degli impianti per ottenere il massimo della resa e dell’efficienza;
    • Installa un impianto fotovoltaico industriale che non solo riduce le emissioni di gas serra e di anidride carbonica nell’atmosfera ma consente di autoprodurre energia per ricaricare i veicoli industriali o alimentare i sistemi di illuminazione;
    • Investi nella domotica che utilizza efficienti sistemi di gestione degli apparecchi, riscaldamento, illuminazione. Non solo semplifica la gestione ma garantisce un elevato risparmio energetico.

    Audit energetico: quali imprese sono obbligate a far eseguire la diagnosi energetica

    Un’azienda necessita di una pianificazione del consumo energetico per evitare sprechi, individuando le fonti di costo, i margini di efficientamento e di risparmio.

    Devi chiederti e scoprire quanto costa l’energia per la tua azienda e ricorrere all’utilizzo di fonti rinnovabili per trasformare la tua impresa energivora in un’azienda a basso consumo, capace di produrre da sé l’energia di cui necessita e, addirittura, di vendere quella prodotta in eccesso.

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    La diagnosi energetica (o audit energetico) è una procedura di analisi dei consumi energetici di edifici, imprese, attività, impianti industriali. Serve a misurare ed a conoscere l’utilizzo energetico individuando sprechi ed eventuali interventi di efficientamento per ottimizzare i consumi ed i processi produttivi allo scopo di risparmiare energia e contribuire alla sostenibilità ambientale.

    Le norme di riferimento sono il DL del 4 luglio 2014, n. 102 e la Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.

    Le grandi imprese (con oltre 250 lavoratori, un fatturato annuo che supera i 50 milioni di euro o con un bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro) e le aziende energivore (con un consumo pari o superiore a 1 GWh di energia) hanno l’obbligo di effettuare un audit energetico ogni 4 anni.

    Ogni anno, la Cassa Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) pubblica i nomi delle imprese energivore italiane.

    Le PMI non sono obbligate ma possono far eseguire una diagnosi energetica volontaria. Per l’audit energetico bisogna rivolgersi a soggetti autorizzati indicati dal D.Lgs 102 del 4 luglio 2014, ovvero ad una ESCO (Energy Service Company) oppure ad un EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) certificato. Queste figure possono anche segnalare o consigliare l’utilizzo di eventuali incentivi o sgravi fiscali come i titoli di efficienza energetica (certificati bianchi).

    Al termine dell’audit energetico (anche volontario), il report andrà caricato sul portale web di ENEA dall’incaricato.

    Certificazione ISO 50001 sistema di gestione energia

    Per le organizzazioni considerate energivore, c’è anche un ottimo strumento di gestione. La norma di certificazione ISO 50001, definisce i requisiti per un sistema di gestione dell’energia.

    I vantaggi dall’adozione di questa norma possono essere vari. Il più lampante è quello di avere uno strumento di gestione energetico, basato su dati ed evidenza, con un punto di partenza di valutazione, utile per migliorare le performance. Quindi eliminando le inefficienze e la gestione sistemica dei consumi.

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    La certificazione ISO 50001 fornisce anche la possibilità di ricevere sgravi fiscali. Vediamone i punti salienti:

    • Definizione del contesto i n cui opera l’organizzazione;
    • Definizione delle parti interessate e delle loro aspettative;
    • Effettuato di una valutazione energetica evoluta;
    • Definizione dei pericoli che possono avere un impatto sui consumi;
    • Definire una struttura organizzativa di responsabilità, comprensiva dell’energy manager;
    • Definire attività e soglie di attenzione ed intervento;
    • Gestione delle competenze delle risorse umane;
    • Gestione delle risorse tecniche volta all’efficientamento ed al risparmio energetico;
    • Poter raccogliere una gran quantità di dati ed evidenze necessarie a prendere decisioni per il miglioramento continuo delle performance;
    • Miglioramento della comunicazione inter ed extra aziendale;
    • Capacità evoluta nella gestione delle situazioni di emergenza.